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KENJUTSU

ARTE DELLA SPADA

 

Attraverso l’uso della spada, il samurai imparava ad affrontare tutte le altre armi che avrebbe potuto trovarsi di fronte sul campo di battaglia. Il kenjutsu divenne pertanto un energico precettore di ginnastica marziale, terreno di addestramento per l’unità dell’occhio e della mano. Questa disciplina insegna tuttora come valutare la distanza ottimale per lo scontro (ma – ai) e l’opportunità per attuare l’attacco (tsuki), nonché il controllo fisico e mentale sull'avversario e su se stessi (zanshin).

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BOJUTSU

ARTE DEL BASTONE

 

L’uso sistematico di quest'arma a fini marziali era noto come bojutsu, o arte del bastone, ed era basato su un’arma di legno duro lunga circa 180 centimetri.

Il Bo è un’arma formidabile soprattutto considerato l’allungo che consentiva di mantenere a distanza qualsiasi avversario.

Viene considerata un'arma prevalentemente da percussione, i colpi sono talmente potenti da rompere ossa o danneggiare armature.

 

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NAGINATAJUTSU

ARTE DELL'ALABARDA

 

L'arte del naginata, o naginatajutsu è senza ombra di dubbio un punto di svolta importante nell'apprendimento del bushido.

Simile all'alabarda occidentale, ha la capacità di lacerazione della spada e l'affondo del bo.

Nel Tenshin Shoden Katori Shinto Ryu quest'arma viene insegnata per apprendere la peculiare dinamica e la corretta gestione delle distanze. Il suo utilizzo infatti è caratterizzato da sequenze di colpi estremamente fluidi e serrati.

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KODACHIJUTSU

ARTE DELLA SPADA CORTA

 

Il bushi durante il periodo feudale giapponese aveva il privilegio di portare con sé la classica coppia di spade (katana e wakizashi oppure tachi e kodachi) conosciute in abbinamento come daisho.

Le tecniche fondamentali di quest’arte si dividono in tre gruppi principali: fendenti (kiri), affondi (tsuki) e parate (uke). I bersagli su cui sono diretti gli attacchi alternati del tachi e del kodachi includono: la testa, che viene colpita frontalmente o ai lati; la gola, i lati del busto o i fianchi; le gambe ed infine i polsi o le mani.

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RYOTOJUTSU

ARTE DELLE DUE SPADE

 

Il bushi durante il periodo feudale giapponese aveva il privilegio di portare con sé la classica coppia di spade (katana e wakizashi oppure tachi e kodachi) conosciute in abbinamento come daisho.

Le tecniche fondamentali di quest’arte si dividono in tre gruppi principali: fendenti (kiri), affondi (tsuki) e parate (uke). I bersagli su cui sono diretti gli attacchi alternati del tachi e del kodachi includono: la testa, che viene colpita frontalmente o ai lati; la gola, i lati del busto o i fianchi; le gambe ed infine i polsi o le mani.

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SOJUTSU

ARTE DELLA LANCIA

 

Il sojutsu, o arte della lancia (yari), era una disciplina studiata come preparazione al combattimento sui campi di battaglia. Lo yari, lungo circa tre metri, consente di colpire, con rapidi e vigorosi affondi, a lunga distanza. Temibilissima arma costringe il praticare armato di spada a trovare il modo di ridurre il prima possibile la misura, sbilanciando o controllando l'avversario

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IAIJUTSU

ARTE DELL'ESTRAZIONE

Lo iaijutsu è l’arte di estrarre la spada e di uccidere l’avversario con un unico e fluido movimento.

Il termine iaijutsu letteralmente significava arte o tecnica (jutsu) dell’estrazione (iai). Questa disciplina viene solitamente praticata con l’utilizzo con una spada creata appositamente per quest'arte: lo iaito. I principianti possono anche avvalersi nei primi tempi dell'utilizzo di un bokken e di una saya in plastica mentre gli esperti di quest'arte possono utilizzare anche le katane.

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SHURIKENJUTSU

ARTE DEL LANCIO

 

Gli Shuriken o "aghi" erano solitamente tenuti in una fascia che conteva fino a cinque proitettili da lancio, e potevano venire lanciati in rapida successione da ogni posizione, con ogni luce, e da varie distanze. Sembra che i modi di lanciare gli shuriken fossero raggruppati assieme, raggingendo la dignità di una vera e propria arte (shurikenjutsu). Si sa che molti membri della classe dei guerrieri ne studiavano le tecniche per imparare ad usare le spade corte (wakizashi), i pugnali (tanto) e i coltelli (come il ko-gatana e il kozuka) con maggiore precisione  ed efficacia a lunga distanza.

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